url seo friendlyLa prima cosa da sapere sulle URL a livello di SEO è che tutto il contenuto sul web deve avere un solo URL (Uniform Resource Locator), in modo da evitare problemi di contenuto duplicati nei motori di ricerca. Fin qui tutto bene, ma, prima di iniziare a ottimizzare gli URL, sai davvero cosa sono e come funzionano?

Che cos’è un URL?

Facendo una versione riassunta di Wikipedia: un URL è la versione testuale per sostituire gli indirizzi IP, in modo che sia leggibile, sia per le persone che per i computer, al fine di comunicare con i server.

Nel 1995, Tim Berners-Lee, il padre del World Wide Web, ha implementato lo standard che più tardi sarebbe stato chiamato URL; oggi si stima che ci siano oltre 100 miliardi di pagine Web che utilizzano lo standard URL. 

Di cosa è composto un URL?

Un URL è composto da 4 parti, queste regolano il resto degli URLs di un sito web:

  1. Protocollo: esistono due tipi base di protocolli:
  • http: è il protocollo di base con cui è si governa la maggioranza delle pagine sui server WWW;
  • https: è il protocollo di sicurezza. Questo tipo di protocollo si utilizza per proteggere i dati dell’utente, come numeri di carta di credito o dati personali. Attualmente è un fattore abbastanza importante a livello di SEO.
  1. Sottodominio: un sottodominio è un dominio di terzo livello che dipende dal dominio principale. Si possono creare tutti i sottodomini che si desiderano, senza alcun tipo di restrizione, questi sono esempi usati in molti siti web:
  • www.esempio.com (www è il sottodominio)
  • negozio.esempio.com (negozio è il sottodominio)
  1. Dominio: è il livello principale di un sito web, se il dominio è libero, si può registrare.
  2. TLD: è l’estensione che accompagna il dominio.
  3. Sottocartelle: come indica il nome, sono cartelle che si trovano all’interno di un dominio o sottodominio.
  4. Pagina: si potrebbe dire che è l’ultimo livello di un URL, dove si trova il contenuto finale.

 Quando arriva il momento di ottimizzare un URL, bisogna tenere conto della priorità dei diversi elementi dello stesso. Questi di seguito sono i quattro elementi che hanno il maggior peso rispetto alla SEO dell’URL:

  1. Dominio
  2. Sottodominio
  3. Sottocartella
  4. Pagina

Come creare URL SEO Friendly 

Ora che sai quali sono le parti che compongono un URL e cosa rappresentano ognuna all’interno dell’insieme, vedremo 9 linee guida da seguire per ottimizzare la SEO di un URL.

  1. Aggiungi la parola chiave

 È importante aggiungere la parola chiave nell’URL ogni volta che è possibile per vari motivi e fatto in modo che abbia senso. Non confonderlo con l’aggiunta della parola chiave al dominio del tuo sito web, che da tempo ha smesso di essere un fattore di posizionamento.

Il primo motivo è che molte volte gli URL vengono copiati e incollati nei social network o nei blog e non viene aggiunto alcun anchor text specifico, lasciando l’URL come anchor text, quindi, è importante aggiungere un URL ben ottimizzato.

Il secondo motivo è che aiuta gli utenti a trovare la tua Url nelle reti sociali, in una mail o tramite qualsiasi altro mezzo; serve a far capire cosa si troverà nella pagina.

Il terzo motivo è che nelle parole chiave si mettono in evidenza i risultati di ricerca e gli Url sono una parte molto importante di ciò che mostra Google. Ad esempio, se cerchiamo “cos’è la SEO” vediamo questo:

  1. Utilizza i trattini

 Ogni volta che vuoi separare le parole in un URL, devi usare i trattini (-) e cercare di evitare tipi di separatori come il trattino basso e il simbolo +:

  • NO : www.example.com/scheda_del_prodotto.html
  • NO: www.example.com/scheda+del+prodotto.html
  • SI : www.example.com/scheda-del-prodotto/
  1. Evita i parametri sempre che sia possibile

 I parametri in un URL dovrebbero essere evitati il ​​più possibile, visto che è molto difficile, in un e-commerce, distinguere tra le versioni di uno stesso prodotto e quelle che servono a ordinare una serie di prodotti senza utilizzare parametri.

Esistono molti tipi di parametri: filtri dei prodotti (colore, taglia, punteggio), ordinamento (prezzo inferiore, per rilevanza, prezzo più alto, nella griglia…), pagine (nel caso di un blog) e sessioni degli utenti. Il problema, oltre alla perdita di posizionamento all’aumentare la lunghezza della stessa, è che molti di questi parametri non modificano il contenuto della pagina, questo fa in modo che ci siano molti URL per lo stesso contenuto.

In questo esempio possiamo vedere tre parametri: colore, prezzo basso e prezzo alto.

www.dominio.com/vestidos?color=azul&precio-desde=30&precio-hasta=50

  1. Più breve è l’URL, meglio è

In linea di massima non vi è alcun limite alla lunghezza di un URL, ma è consigliabile che sia corto per due motivi:

  1. Per l’utente è molto più facile leggere e comprendere un URL corto rispetto a uno lungo.
  2. La capacità di posizionamento di una parola in un URL è minore quanto più a destra si trova nell’URL stesso e quante più parole l’URL abbia.
  1. Non utilizzare “stopword”

Sebbene nel titolo o nell’intestazione del tuo sito web ci siano le stop word (parole di collegamento come “in, per, di”), non è necessario inserirle nell’URL. Se puoi rimuovere questo tipo di parole senza che l’URL rimanga senza senso, fallo.

  1. Evita di usare caratteri strani

Qualsiasi carattere diverso dall’alfabeto inglese non è ben accetto in un URL, come accenti o punti interrogativi. L’ottimale è usare solo lettere e numeri che si trovino nell’alfabeto inglese.

Allo stesso modo, devi evitare di inserire spazi, poiché il browser li riscrive come “% 20”.

  1. Meno livelli meglio è

Un motore di ricerca ha un tempo limitato durante la scansione di un sito web, quindi, se gli URL hanno molti livelli, dovrà navigare molto fino a raggiungere il contenuto più profondo.

Supponiamo di avere questo URL:

  • esempio.com/cappelli/orrendi/rosa/cappello-leopardo-rosa/taglia-l/

E lo sostituiamo con questo:

  • esempio.com/cappelli/cappello-orrendo-leopardo-rosa-l/

Non è manco il fatto che avere molte cartelle sia un problema enorme per la SEO, ma migliorerà l’indicizzazione del web da parte di Google, oltre che facilitare la lettura delle URL da parte dell’utente, rendendole logiche.

  1. Usa sottocartelle invece di sottodomini

 Si discute molto su cosa sia meglio a livello SEO: dipende da cosa cerchi sarà meglio una cosa o un’altra. Facciamo l’esempio di un blog all’interno di un sito web:

Se vuoi ottenere link, menzioni e rilevanza al blog e anche fare in modo che influenzi direttamente la SEO del tuo sito, l’opzione migliore è crearlo in una sottocartella, poiché tutti i vantaggi vengono “trasferiti” dal blog al web. In questo modo è anche molto più semplice analizzare il flusso di utenti in Google Analytics.

Se invece vuoi che quello che succede sul tuo blog non abbia alcuna influenza sul web, sia per paura di una penalità, sia perché il web è orientato a più di un paese, scegli un sottodominio.

  1. Fai attenzione ai reindirizzamenti

Se sul tuo sito web l’URL A reindirizza all’URL B, va tutto bene, ma se anche l’URL B reindirizza all’URL C puoi iniziare ad avere problemi con Google. In questo caso sarebbe molto meglio se l’URL A reindirizzassi direttamente all’URL C, per evitare una catena di reindirizzamento così lunga.

Il problema non riguarda il fatto che Google decida di non seguire questi reindirizzamenti fino ad arrivare all’URL finale, ma che tutti i fattori di posizionamento della prima URL possono andare scemando con ogni reindirizzamento, per cui, conviene farle il più brevi possibile.

Spero che questi 9 consigli ti aiutino ad avere un’idea migliore su come configurare le URL del tuo sito web.