tag h1

Cos’è e a cosa serve il tag H1

Partiamo dal dire che il tag H1 non è il titolo della pagina. Quello è il tag Title; l’H1 è un’altra cosa. Forse è una distinzione sottile, ma sia l’H1 che il Title fanno riferimento al titolo della pagina. Solo che il tag title è destinato alla lettura dei motori di ricerca, mentre il tag H1 è destinato alla lettura degli utenti. Lettura degli algoritmi contro lettura di persone in carne e ossa. È evidente che non si tratta quindi della stessa cosa.

Il tag H1 è, quindi, l’elemento più importante di una pagina. È quello gerarchicamente più in alto, per questo ha il numero uno. La lettera H indica heading e sotto l’H1 possono esserci altri head, H2, H3, H4, eccetera. La differenza è che di tag H1 può essercene solo e soltanto uno, mentre di H2, H3, H4, eccetera quanti se ne vuole, in base al tipo di contenuto.

Visivamente il tag H1 appare con una dimensione più grande rispetto agli altri che, a loro volta, hanno grandezze proporzionate al loro grado di importanza. Questa divisione consente di organizzare al meglio il testo, favorendo, semplificando e migliorando la lettura di quel contenuto da parte delle persone (perché, lo ricordiamo, è a loro che il tag H1 e gli altri sono destinati).

Come si crea il tag H1

Chi utilizza un CMS (come può essere WordPress) crea i tag n maniera motlo semplice: seleziona il testo cui assegnare il tag e seleziona il tag relativo dal menù dedicato. Che è un po’ quello che possibile fare quando si formatta un testo su Word. Per chi scrive direttamente in HTML, invece, il tag H1 è composto dalla stringa <h1> </h1> e all’interno di questi due marcatori è inserito il testo da formattare in H1. Il tag title, invece, è realizzato tramite i marcatori <title></titile>.

Perché è importante occuparsi dell’H1

Il tag H1 è solo l’intestazione della pagina? È solamente il titolo che compare all’interno del contenuto? No, infatti il testo ottimizzato come H1 è quello che compare anche nell’anteprima dello snippet nella SERP delle ricerche. Che è quindi ciò che vede l’utente quando effettua una ricerca. Ed è quindi l’elemento con il quale il più delle volte l’utente sceglie quale sito aprire per soddisfare il suo intento di ricerca. È quindi evidente qual è l’importanza del tag H1. Ed è altrettanto evidente che va sfruttato a proprio vantaggio. Come? Scopriamolo insieme.

Abbiamo detto che il tag H1 è, a differenza del tag Title, destinato agli utenti. È quindi evidente che deve catturare il loro interesse. Questo significa, innanzitutto, che Title e H1 possono essere diversi. Il secondo aspetto da considerare è che, inevitabilmente, il tag H1 deve contenere la parola chiave. Che sia posta all’inizio o nel corpo del titolo è una scelta editoriale, ma la parola chiave deve esserci. Questo perché la keyword è quell’elemento che permette alle persone (ma anche al motore di ricerca stesso) di capire di cosa parla quel contenuto.

Un buon H1, quindi, deve essere dettagliato, ma anche sintetico e accattivante. Dettagliato perché se è troppo generico rischia di essere banale, non performante e incapace di catturare l’attenzione dell’utente. Sintetico perché l’anteprima dello snippet della SERP di Google mette a disposizione solo un tot di caratteri. E accattivante perché deve motivare le persone a cliccarvi sopra, convinte di trovare a quel link le informazioni che stanno cercando. Dal titolo (H1) della pagina si capisce molto non solo di ciò di cui si parlerà all’interno, ma anche di come, quale taglio viene dato a quell’argomento.

Non solo H1

L’altra cosa cui prestare grande attenzione in termini di ottimizzazione SEO è che non esiste solo l’H1. Per quanto è il gerarchicamente più importante, questo non esclude la presenza degli altri. Troppo spesso s tende a formattare il testo solamente con un H1 e tutti gli altri titoli interni in H2. Non che sia propriamente sbagliato, ma l’uso di tutti gli altri head (H3, H4, H5, eccetera) dà vivacità, ordine facilità di lettura a quel contenuto.

Non vanno utilizzati sempre tutti; anzi, l’uso deve essere consapevole e intelligente. Ma si tratta di un’arma molto utile per migliorare l’estetica, l’organizzazione e la lettura di un contenuto che sarebbe ingenuo ignorarla del tutto.