Un piano editoriale è uno degli elementi fondamentali per focalizzare obiettivi e lavoro da svolgere.
Si presenta come un documento e si usa per le priorità su quali siano i contenuti da pubblicare, in tempistiche prestabilite.
È uno strumento online e offline, ideale per un blog aziendale o per una dettagliata pianificazione editoriale (magazine, quotidiano e così via dicendo).
Nonostante possa sembrare qualcosa di veloce e semplice, non lo è: il flusso dei contenuti e le tempistiche devono possedere una determinata strategia così come la definizione degli stessi.
Vediamo insieme di cosa si tratta, come funziona e quali sono gli strumenti utili per un piano editoriale perfetto.
Che cos’è il piano editoriale
Tutte le aziende o privati che vogliono essere presenti online devono imparare a creare e gestire il piano editoriale.
Questo documento è fondamentale per programmare i contenuti e raggiungere gli obiettivi preposti.
Le domande alla quale un piano editoriale deve rispondere sono: quando – cosa – per chi – perché – come e quanto.
Non è banale e neanche facile come sembra, proprio perché tra pubblicazione improvvisata e pianificata ci sono delle grandi differenze; la strategia di base è la svolta per il proprio business.
Uno strumento di questo tipo serve ad avere un quadro ben preciso dei contenuti che devono andare online, limitare gli errori e la superficialità.
Uno studio strategico aiuta anche ad evitare topic non produttivi e sfruttare al massimo le potenzialità del web.
È un documento, come già ampiamente evidenziato, che sembra facile da gestire ma che in realtà presenta insidie da conoscere a priori.
Quali sono le fasi per la costruzione del piano editoriale
Il piano editoriale può essere digitale oppure cartaceo, dove man mano si aggiungono le varie informazioni e file riportanti le date per la pubblicazione (con orario). Più che regole da seguire, un piano editoriale dovrà attenersi a delle fasi ben precise così da avere una visione ancora più chiara del lavoro da svolgere ovvero:
Obiettivi
Un piano editoriale si inizia a formare e compilare solo quando tutti gli obiettivi sono chiari nella propria mente. La definizione è antecedente così da poter procedere con la pubblicazione dei contenuti in maniera intelligente, nonché strategica.
L’azienda desidera fidelizzare il pubblico? Trovare nuovi clienti? Avvicinarsi ad un altro tipo di target? I contenuti possono portare al raggiungimento di obiettivi differenti anche senza una vendita diretta, come i blog di un e-commerce o estensione del legame di fiducia creando un brand awareness.
Brand
Il documento si può preparare per un blog, per i social e per la newsletter settimanale. In ogni caso, la persona interessata inizia il suo percorso dall’analisi del brand mettendo in evidenza tutti i punti di forza della propria realtà (o azienda di terzi). Dopo una analisi SWOT, si individua il tone of voice e tutto ciò che un contenuto deve trasmettere.
Target
Una volta che il primo punto è stato sviluppato, si passa al target di riferimento. Chi vuole essere presente online deve studiare bene quali sono le persone da raggiungere e che possono essere interessate a quel brand: cosa vogliono gli utenti? Ecco la domanda da porsi.
Google arriva in aiuto fornendo tantissime informazioni su cosa gli utenti possano desiderare. Grazie ai tool SEO come Ahrefs e Semrush si può ottenere una visione ampia di quali siano le esigenze primarie da sfruttare.
Google Analytics è un altro degli strumenti da utilizzare per analizzare i vari dati, così da arrivare al prototipo dell’utente perfetto per i contenuti da postare.
Le personas si creano non solo per un progetto ma per il successo globale dell’azienda.
Analisi dei competitor
Le fasi comprendono anche l’analisi dei competitor, azione indispensabile per valutare quali siano i loro contenuti del settore e per sviluppare nuove idee da inserire all’interno del documento editoriale.
Perché una analisi di questo tipo sia svolta al meglio, gli strumenti Semrush e Ahrefs possono dare le risposte alle tante domande verificando anche il posizionamento del sito web competitor.
La ricerca può essere svolta anche sui social valutando follower, contenuti e reazioni da parte degli utenti.
Calendario editoriale
Tutte le analisi e gli studi elencati sopra portano alla pianificazione dei contenuti e delle date di pubblicazione. I punti da prendere in considerazione sono:
- quante volte pubblicare in una settimana
- tutti gli argomenti e i temi da affrontare
- gli autori dei vari contenuti
- le date di consegna
- tutti i dettagli per la pubblicazione.
A questo si aggiunge la categoria di appartenenza, la strategia SEO, le immagini da includere, i Tag da prendere in considerazione ed eventuali hashtag per i social.
L’insieme di tutti questi fattori dipendono dalla tipologia di calendario desiderato, che cambierà se si tratta di social oppure blog. Per individuare i trend stagionali o del momento, Google Trends è lo strumento da utilizzare: man mano il calendario migliorerà e si troverà una strategia altamente efficacie e vincente.
La pianificazione e la gestione del calendario editoriale necessità di tempo e attenzione anche sui Key Performance Indicator – KPI –, per valutare al meglio:
- quanti utenti sono sul sito/post al momento
- la durata della visita degli utenti
- le pagine che sono state visualizzate
- eventuale compilazione di un form di domande
- se gli utenti hanno cliccato su pagine specifiche o sono andati via dal sito subito.
Quali strumenti usare per il piano editoriale
Gli strumenti da utilizzare per comporre il piano editoriale sono tantissimi, come già ampiamente sopra esposto. Si parte dalla consapevolezza del volume di ricerca e la sua tendenza per poi andare ad indagare in merito al target e nicchia di competenza.
I SEO tool permettono di poter fare le ricerche partendo da un singolo termine, da un contenuto oppure direttamente con il sito del competitor.
Tra gli strumenti da non sottovalutare, Google Trends è un punto di riferimento per una pianificazione editoriale ad hoc: è stato studiato appositamente per scoprire cosa gli utenti possano desiderare in un determinato momento. L’analisi delle tendenze è fondamentale per verificare il tema di interesse o un determinato argomento.
L’andamento è gestito sia in maniera geografica che temporale, questo è ottimo per farsi una idea di come l’interesse per un tema possa cambiare nel tempo. Il consiglio? Sfruttare tutti gli strumenti online a disposizione e studiare bene una strategia basata su obiettivi e target di riferimento.
Piano editoriale SEO friendly: consigli per un calendario editoriale di successo
Negli ultimi anni sentiamo sempre più spesso parlare di articoli, contenuti e piani editoriali per blog aziendali da strutturare in modo da avere sempre più traffico sul nostro sito web, posizionarci al meglio sul motore di ricerca e aumentare così le vendite.
Nelle prossime righe abbiamo così deciso di trattare l’argomento del piano editoriale e vedremo insieme come crearne uno che vi possa portare a scalare le prime posizioni per le parole chiave di vostro interesse sui motori di ricerca.
Come identificare gli argomenti per un piano editoriale
Parlando di sito web aziendale, il blog sul quale pubblicheremo dovrà parlare di argomenti attinenti ai prodotti o ai servizi che vendiamo, evitando così di scrivere contenuti generici e poco utili.
Per questo motivo dobbiamo identificare degli argomenti che ci permettano di avere un dialogo mentale con il lettore, portandolo durante la lettura dell’articolo a compiere l’azione desiderata, come ad esempio la compilazione di un form per un preventivo o un contatto o l’acquisto di un determinato prodotto sul nostro e-commerce.
Possiamo sfruttare per questa operazione lo strumento gratuito Google Trends per identificare gli argomenti più di tendenza in un particolare momento e dedurre quanto traffico possano generare. Insieme a Google Trends è opportuno utilizzare anche lo strumento per le parole chiave di Google, in modo da identificare le keyword che dovremo sfruttare per titolo, h1, h2 e paragrafi del nostro articolo.
Argomentazioni vincenti per articoli di successo
Come abbiamo visto, gli argomenti dei nostri articoli sono il principio su cui si fonda il nostro piano editoriale. A questo punto è importante trovare chiavi di ricerca e argomenti che possano essere correlati ai servizi o prodotti che vendiamo.
La nostra analisi delle parole chiave e degli argomenti su Google Trends deve essere fatta sulla base dei livelli di consapevolezza del potenziale visitatore che cerca una determinata informazione su Google.
L’utente potrebbe cercare il suo problema direttamente su Google, piuttosto che la soluzione o anche il prodotto.
I nostri articoli devono quindi avere argomenti che partano dalla sua consapevolezza e lo portino a scegliere un determinato servizio o prodotto che consiglieremo al termine del nostro testo.
Prendiamo per esempio il sito web di un hotel in Liguria. Il piano editoriale del blog dovrà essere in grado di rispondere con ogni articolo alle domande più frequenti degli utenti su Google che non cercano direttamente il prodotto, come ad esempio:
- Cosa visitare in Liguria
- Come arrivare in Liguria
- I migliori ristoranti in Liguria
- Le migliori spiagge in Liguria… e via dicendo
In questo modo sarà possibile intercettare il traffico di utenti che cercano alcune particolari informazioni relative ad una loro necessità e farle atterrare sul sito web del nostro albergo, proponendo alla fine dell’articolo un form per avere un preventivo per il soggiorno o un modulo di prenotazione diretta.
Come creare il piano editoriale in modo che sia ottimizzato in ottica SEO
Partendo dai principi appena citati, bisogna subito mettersi all’opera e identificare gli argomenti di cui vorremo parlare.
Una volta raccolti bisogna inserirli all’interno di una semplice lista in Excel, nella quale dovremo indicare per ogni argomento:
- Titolo dell’articolo
- Categoria di riferimento
- Lunghezza e finalità dell’articolo
- Parole chiave che devono essere presenti nell’articolo
- Eventuali fonti da cui bisognerà prendere spunto o informazioni rilevanti
- Pagine e risorse interne al nostro sito web che dovremo linkare
- Call to action al termine dell’articolo (coerente e pertinente con l’argomento trattato)
- Data di pubblicazione
Vedendo nel dettaglio alcuni elementi, vi suggeriamo di monitorare attentamente la sezione delle parole chiave ed evitare che più articoli abbiano le stesse, in modo da non generare cannibalizzazione di keyword e contenuti tra articoli differenti.
Fate anche molta attenzione alle fonti: potete recuperare informazioni da altri siti web, ma verificate sempre con appositi strumenti del caso che non siano contenuti duplicati per evitare penalizzazioni.
Infine ricordate di inserire una call to action pertinente con l’argomento trattato nell’articolo e non dimenticate di tenere sotto controllo date e tempistiche di pubblicazione, in modo da rispettare la vostra pianificazione e ottenere i risultati desiderati.
In conclusione
Possiamo affermare in conclusione del nostro articolo che un buon piano editoriale nasce principalmente dall’organizzazione delle argomentazioni da trattare. Scegliendo degli argomenti che siano pertinenti con i servizi o i prodotti venduti dalla nostra azienda il piano editoriale avrà un successo quasi garantito.
In secondo luogo è fondamentale riuscire a rispettare le tempistiche prefissate e ad evitare confusione fra i vari articoli, in modo che possano essere indicizzati e posizionati nel migliore dei modi dal motore di ricerca e portarci così il traffico desiderato.
Infine, elemento da non sottovalutare, potreste affidarvi a una persona specializzata nella scrittura e nell’ottimizzazione degli articoli in ottica Seo, in modo che gli argomenti selezionati siano trattati in modo adeguato sotto la vostra supervisione e allo stesso tempo vengano inserite le keyword e gli elementi di formattazione che rendano l’articolo facilmente posizionabile.