“Quanto dev’essere il valore preciso della Keyword Density?”

Questa è una delle prime domande, che generalmente viene fatta da un neofita, soprattutto da chi è entrato da poco a far parte del copywriting in ottica SEO.

La Keyword density non è altro che il valore espresso in numeri (meglio dire in percentuale), con cui appare su un articolo o su una pagina del tuo sito internet, la parola chiave per cui vuoi posizionare e scalare la Serp.

La formula per il calcolo della parola chiave

La SEO così come il web marketing in tutte le sue sfaccettature, non è altro che pura matematica. E come tale materia, anche quest’ultimi hanno delle formule ben precise.

Legenda:

KDI = Keyword density

TFI = Numero di volte con cui compare la keyword di riferimento;

WCI = Le parole complessive, contenute nella pagina;

KDI = TFI / WCI X 100

Questa è la formula che devi utilizzare, qualora tu volessi ottenere il valore esatto e il numero di volte con cui appare la tua keyword su una pagina.

Se volessimo fare un esempio pratico, poniamo l’esempio di una articolo composto da 300 parole (WCI), e la parola chiave è “consulenza SEO Milano” (TFI), ed essa viene ripetuta 10 volte. Il calcolo seguirebbe tale operazione:

10 / 300 X 100 = 3,33

La tua KDI sarà 3,33%. Naturalmente agli occhi di Google,e le parole chiave verranno analizzate dai suoi spider in riferimento al codice HTML della tua pagina, di conseguenza il conteggio di un “occhio umano”, non risulterebbe coerente con quello generato dal motore di ricerca.

Quante volte inserire una parola chiave in un articolo

Quando ti viene suggerita una percentuale di keyword density che dovrà risultare, in realtà è una delle affermazioni errate nel campo SEO.

Questo perché Google (così come gli altri motori di ricerca, Bing/Yahoo) non hanno mai affermato tale diceria. Anzi, qualora ti concentrassi solo su questo dato, i rischi di esser penalizzato per sovraottimizzazione, sono tanti.

Keyword Stuffing: toglitelo dalla mente!

Questo accadeva tanti anni fa, ovvero molti SEO in tempi precedenti, scovarono una tecnica di posizionamento ben precisa: eccedere con l’utilizzo della keyword, anche quando non vi era alcun senso logico.

Tale tecnica oggi viene punita con una penalizzazione da parte del colosso di Mountain View, che grazie ai suoi spider e ai suoi algoritmi piuttosto evoluti, oggi il keyword stuffing è impossibile da attuare.

I 2 migliori strumenti che ti possono dar un mano

Esistono in rete tantissimi tools SEO, che ti permettono di poter calcolare automaticamente la keyword density. Ho deciso di riportarne due in elenco, che sono senza dubbio i migliori:

  • Density Keyword: Quest’ultimo ti fa il calcolo automaticamente, semplicemente inserendo URL della pagina.
  • SEO Book: il funzionamento è uguale al programma precedente, con la differenza che per far l’analisi, questa volta devi registrarti (gratuitamente).

Conclusioni finali: il buon senso regna!

Ripetere troppe volte la parola chiave non ha alcun senso, a meno che tu non voglia esser penalizzato. Usa il buonsenso, scrivi frasi di senso compiuto e inserisci la tua keyword solo quando è strettamente necessario.

Gli algoritmi di Google con il tempo si sono evoluti, sono in grado di percepire quando un contenuto è di qualità e quando riesce a fornire le risposte, che l’utente finale desidera.

Se proprio vuoi aumentare la percentuale di keyword density fallo in maniera intelligente: meta description, il tag alt di un’immagine, i tag H1, H2, H3 e via dicendo, sono tutti elementi che necessitano di ottimizzazione.