seo link interniQuando si parla di SEO e link, in genere si pensa subito ai link esterni in arrivo verso il nostro sito ottenuti mediante attività di link building su siti preposti a tale scopo, che sono sicuramente elementi fondamentali per il posizionamento SEO e per permettere ad un portale di salire nel ranking.

Tuttavia, seppur di fondamentale importanza, non esistono solo backlink (che poi…se vi dovessero servire….prego accomodatevi!) , ma anche un’altra, importante categoria di link da curare ai fini SEO: i link interni al sito. I collegamenti interni sono elementi assolutamente importanti nella strategia SEO on page; non solo rendono più completo e facile da visitare un sito (anch’essa condizione indispensabile per essere presi in considerazione da Google) ma consentono anche agli spider dei motori di ricerca di facilitare la ricerca delle singole pagine. Sfruttare la forza i link interni, quindi, è davvero importante (cercando di non esagerare per non sovraottimizzare il sito e incorrere in qualche penalizzazione).

Gli obbiettivi che i link interni si impongono sono:

  • quello di aiutare, come detto, i motori di ricerca a indicizzare il sito facilitando il ritrovamento delle singole pagine
  • quello di migliorare notevolmente l’esperienza dell’utente nel sito, grazie a dei collegamenti ben pensati e razionali che gli consentano di approfondire all’interno del portale alcune tematiche.

I link interni, in poche parole, sono davvero importati per categorizzare il sito e per indicizzarlo nei motori di ricerca: anche nel caso dei link interni, come quelli esterni, per gestirli bisognerà usare le anchor text. I vantaggi dei collegamenti interni al sito rispetto a quelli esterni riguarda il grande controllo che è possibile avere sui link e sulla loro qualità, oltre alla possibilità di poter cambiare a piacimento i collegamenti, aggiungerli, aggiornarli, gestendo le anchor text in totale autonomia.

Impostare al meglio i link interni

Procedere con una corretta best practice SEO per i link interni, quindi, è di fondamentale importanza, ma bisogna optare per dei link che siano di valore reale per il visitatore, senza esagerare. Meglio meno collegamenti, ma che siano davvero naturali e utili, che non un numero esagerato.

Cercate di mantenere un numero di link interni abbastanza basso per ogni pagina, solamente laddove sia del tutto naturale e necessario per integrare o approfondire un argomento.

Fate in modo che il collegamento sia facilmente riconoscibile per un lettore, e create collegamenti aggiornati, curandovi di eliminare i link morti che non portano più da nessuna parte.

Creare dei link interni che siano davvero coerenti e che portino effettivamente a pagine utili per il visitatore, e usate pochi link per mantenere un Link Juice abbastanza alto (eccessivi collegamenti invece tendono a fargli perdere valore).

Cosa non fare quando si impostano i link interni

Anche la gestione di questi collegamenti, in ogni caso, richiede una qualche attenzione per evitare degli errori che potrebbero costare cari.

Alcuni errori da evitare sono:

  • collegare ogni sottopagina o ogni pagina; usate i collegamenti solamente dove siano veramente necessari e soprattutto utili (tenete conto che la user experience è primaria per Google)
  • creare moltissimi link in uscita verso una sola pagina (potrebbe essere una sovraottimizzazione per Google, che potrebbe decidere di intervenire sanzionandovi); oltre a questo, l’eccessivo numero di collegamenti fa diminuire il Link Juice e quindi il loro singolo valore, il che ovviamente non è un bene per l’ottimizzazione SEO
  • usare il comando no-follow nei collegamenti, che non permette a Google di seguire il link interno
  • Creare dei link interni senza collegamenti esterni, come un documento
  • Non curarsi di aggiornare costantemente il sito o di eliminare i link che non hanno più pagine di riferimento
  • Usare anchor text in modo casuale e senza alcun valore, soprattutto senza consentire all’utente di capire a cosa portino

Consigli per posizionare una pagina web grazie ai link interni

I link interni guidano gli utenti attraverso i contenuti del tuo sito web. Ma possono anche dare un vantaggio nel posizionamento sui motori di ricerca!

Stiamo parlando di Internal Linking.

Per “link interni” intendiamo quei link che puntano a pagine, categorie, post, informazioni generiche o sezioni del tuo sito web.

E se ti stai chiedendo se si possono ottimizzare, la risposta è sì!

Ma nel mondo SEO, l’ossessione di ottenere backlinks è tale, che spesso si dimentica l’Internal Linking.

Se costruiamo bene i link che portano alle diverse pagine del nostro dominio, guadagneremo punti agli occhi di Google.

L’Ottimizzazione dei link interni nell’ambito della SEO on page

Spiegherò come puoi lavorare con i link all’interni del tuo sito web, per trasformare l’Internal Linking in un pilastro fondamentale della tua strategia di ottimizzazione on-page.

Perché i link interni sono importanti per Google?

Una corretta strutturazione dei link interni, in un sito web, senza dubbio ha dei vantaggi, tra i quali: 

  • Facilita l’indicizzazione delle pagine.
  • Migliora la struttura e la gerarchia delle informazioni del sito.
  • Migliora l’esperienza utente dei visitatori.
  • Aiuta ad aumentare il tempo di visita degli utenti.
  • Arricchisce e divide in comparti i contenuti.

Per tutti questi motivi, Google predilige un corretta internal linking.Non dimenticare che il suo obiettivo è ottenere, che i risultati di ricerca organici, permettano agli utenti di accedere a siti di qualità, con contenuti di valore, puliti, ben strutturati e fruibili! E, se inoltre si aiuta il suo motore di ricerca a eseguire la scansione e indicizzare le informazioni, tanto meglio.

Schemi che puoi applicare per strutturare i link

Si possono implementate diverse tipologie di strategie di Internal Linking, con l’obiettivo di strutturare il sito nel modo più razionale possibile. Gli schemi più comuni sono:

  • Albero. C’è un tronco (indice) da cui derivano le pagine, che a sua volta possono collegarsi ad altre pagine, tutte organizzate a tre o più livelli di profondità. Immagina un sito web molto semplice di una PMI, con le sue pagine (Home, Informazioni, Contatti…). Una di queste è “Servizi”; lì trovi un collegamento a un’altra pagina in ciascun servizio offerto, affinché, l’utente, possa ampliare le informazioni e, quando visita ciascuna di esse, un altro collegamento lo porta a una “Storia di successo”. Questo è un buon esempio di struttura ad albero.
  • Anello. Consiste nello sviluppare un tema attraverso diversi post o articoli. Ciascuno di questi, contiene collegamenti al successivo, in modo da completare le informazioni offerte. In questo modo, si costringe il lettore a passare da una voce all’altra, se vuole ottenere una visione globale della questione. È la struttura tipica di un blog senza pagine singole aggiuntive e dove le voci compaiono semplicemente nella home page. I blogger, anche quelli che non ne sanno molto di ottimizzazione per i motori di ricerca, pubblicano spesso molti link di questo tipo.
  • Misto. Combina elementi dei due schemi precedenti. Con questo criterio, si fa in modo che gli utenti che accedono a uno degli argomenti tramite Google, possano conoscere l’esistenza del resto, senza dover accedere al menu della pagina. Il web che comprende diverse pagine e una sezione del blog in cui vengono inseriti i post ne è l’esempio più chiaro.

A mio parere, quest’ultimo schema è il migliore. Dal punto di vista SEO, ovvio. Con questo modo di strutturare le informazioni, puoi focalizzare ogni pagina su uno specifico set di keywords.

Come distribuire il “link juice” nel tuo sito web

“Juice cosa…?!” Forse te lo starai chiedendo se non sei molto pratico del tema. Link Juice! Qualcosa tipo “succo di link”. Se hai conoscenze di SEO, sai esattamente di cosa sto parlando. I collegamenti trasmettono forza. È una specie di autorità che Google assegna e che viene trasferita tramite i link. Andiamo per punti.

Quando qualcuno ti linka, sta dicendo a Google che i tuoi contenuti sono rilevanti. Ti trasferisce parte della sua autorità. Questo è Link Juice!

Ma funziona anche per i link interni, anche se nessuno, oltre a noi, dice a Google che il contenuto è rilevante. Ma funziona, perché aiuta il motore di ricerca a decidere quali contenuti all’interno del tuo dominio sono semanticamente correlati agli altri e quali di essi sono i più importanti.

Secondo questa logica, un link in uno dei tuoi post, che punta a delle pagine che vuoi posizionare, le trasmette forza. Ma se quel post ha, a sua volta, è linkato da un altro, la pagina riceve ancora più rilevanza. La forza scorre attraverso il tuo sito web e se sai come collegare tutto tramite link, puoi sfruttarlo molto.

Come utilizzare l’anchor text nell’internal linking

Per costruire quel tipo di “rete” attraverso la quale il Link Juice fluisce da una pagina all’altra del tuo sito web, l’Anchor Text è di vitale importanza.

L’Anchor Text, o “testo di ancoraggio”, è la parte visibile dei collegamenti. È composto dalle parole che rimandano a una pagina o a una risorsa.

Nell’Anchor Text, bisogna utilizzare dei termini che siano direttamente correlati al contenuto collegato. Non a caso, è una risorsa utile per il posizionamento organico. Google, e il resto dei motori di ricerca, concepiscono l’Anchor Text come uno dei fattori di maggior peso, quando si tratta di identificare il tema del sito web in questione.

Importante! Non dovresti inserire sempre la stessa  keyword nel link. Google odia questo tipo di pratiche. È intelligente utilizzare parole chiave correlate, sinonimi e, in alcuni casi, testo non correlato.

Ad esempio, immagina di voler posizionare una pagina in cui offri servizi SEO. L’anchor text dei link dovrebbe variare: “servizio di posizionamento sui motori d ricerca”, “servizio di posizionamento SEO”, “servizi di ottimizzazione SEO on site”. Anche anche text  come “clicca qui” o “segui questo link” vanno benissimo.

A tal proposito ti invito a leggere questo articolo dove ti spiego qualche trucco per creare anchor text davvero efficaci senza correre alcun rischio.