Il Google Data Leak di maggio 2024 ha travolto la comunità SEO.

Una massiccia fuga di documenti interni ha svelato dettagli importantissimi sugli algoritmi di ranking di Google, svelanndo “metodi” proprietari di Google, finora avvolti nel mistero e soltanto ipotizzato dai SEO.

La fuga ha rivelato oltre 2.500 documenti dell’API del Content Warehouse di Google. Questi documenti hanno portato alla luce una quantità enorme di informazioni sulla memorizzazione dei dati, sui fattori di ranking e sugli algoritmi.

Le rivelazioni più importanti riguardano l’uso dei dati sui clic, i dati del browser Chrome e un sistema chiamato “siteAuthority” che suggerisce che Google consideri una forma di autorità del dominio nei suoi processi di ranking.

Tra le altre cose, il leak ha offerto molte informazioni anche sulle anchor text e sui link, ed è proprio di questo che tratterò in questo articolo.

Secondo i documenti trapelati, e nonostante le numerose smentite da parte dei referenti di Google, il motore di ricerca attribuisce molta importanza ai link e agli anchor text (ma va!?).

Ecco alcuni punti chiave su come gestire gli anchor text basati sulle informazioni del leak:

  • Google utilizza un modulo specifico per osservare, misurare, calcolare e valutare gli anchor text. Le penalità per spam degli anchor possono influenzare negativamente il punteggio di un sito (sia del sito donatore che del sito linkato) se gli anchor sono fatti male e contengono quello che per Google è spam. Cosa si deve intendere per anchor spam? ad esempio, frasi non naturali, eccesso di keywords, scarsa rilevanza, numero elevato di anchor identiche. Un esempio di anchor spam? Il famoso “idraulico roma prezzi” e tutte quelle anchor analoghe che a troppi di voi piacciono tanto, senza congiunzioni, senza preposizioni….; “Dio perdonali perché non sanno quello che fanno!” Letteralmente.
  • Quando un sito web è considerato una “trusted source” ossia una fonte affidabile e autorevole, può evitare (forse) di ricevere alcune penalizzazioni per anchor text spam. Pare che l’essere una fonte affidabile consenta di gestire più flessibilmente gli anchor text fatti dalla c***o di c**e senza penalità immediate. Resta comunque il fatto che quelle anchor , signori miei…anche no, dai! . Questo potrebbe spiegare perché certi siti web con dei profili link terrificanti comunque stanno sempre li sul podio (ma non giustifica certe agenzie SEO , che si fanno pure pagare 50.000 € o piu , che su quei siti pubblicano guest post con dentro 5 link manipolativi su anchor text esatti che puntano tutti e pagine dello stesso sito!….zio caro…ma dai…).
  • Google controlla regolarmente i link di un sito per identificare eventuali pattern di spam. Il sistema di Google analizza gli anchor text per individuare frasi o parole chiave che sembrano manipolative o innaturali. Se un sito riceve molti link con anchor text spam, viene segnalato come potenzialmente manipolativo. Se il tasso di scoperta di anchor text spam è alto, il sito può essere incappare in una penalizzazione. Per evitare che Big G vi bastoni sui denti, è assolutamente indispensabile mantenere ricevere pochissimi anchor text spam, possibilmente ZERO, anche perché – diciamocelo chiaramente – le anchor text fatte bene, non spam, funzionano di più e meglio di quelle spam, quindi non si capisce perché dovreste rischiare di beccarvi supposte di grandi dimensioni.
  • Variare gli anchor text e mantenere la rilevanza rispetto al contenuto della pagina linkata è fondamentale per evitare di essere “bollati” come spam. Ancora una volta e ancora di più ribadisco quanto vado dicendo da oramai dieci anni ossia da molto prima che il leak rivelasse l’algoritmo di Google: Dovete utilizzare soltanto anchor text naturali, rilevanti e variati, evitando l’uso eccessivo di parole chiave ripetute o manipolative.
  • Google non valuta solo l’anchor text da solo, ma considera anche il testo circostante per determinare la qualità e la rilevanza del link. Il contesto dell’anchor text, ovvero il testo che lo circonda, è essenziale per comprendere la rilevanza del link. Se il contesto è pertinente e ben allineato con il contenuto della pagina di destinazione, l’anchor text è considerato di qualità. Occhio ragazzi!: Google utilizza il contesto per identificare le anchor text spam. Questo significa che i siti web che ricevono link da anchor text che appaiono in contesti irrilevanti sono fortemente a rischio penalizzazione.
  • Contrariamente a quanto Google ha sempre sostenuto, i backlinks e il testo di ancoraggio dei link, insieme ai fattori come il PageRank, continuano ad avere una enorme importanza nel posizionamento di un sito web.

I Link e la link building sono in assoluto le armi più potenti per migliorare il posizionamento di un sito web, come confermato dal Google data leak. Ma sono anche armi a doppio taglio che se non utilizzate correttamente da chi non ha specifiche competenze possono portare a penalizzazioni.

Vi consiglio di prestare estrema attenzione alle anchor text e al contesto in cui vengono inserite. Chi mi segue lo sa bene, questa è cosa che io ribadisco fin dalla notte dei tempi.

Fatevi in regalo: abbandonate le vecchie logiche di link building, che purtroppo ancora prevalgono, anche tra molti specialisti SEO. È tempo di cambiare registro e di approfondire le tecniche di link building naturale. Potete imparare come creare anchor text naturali attraverso questa guida su come creare anchor text naturali, oppure affidarvi ad un professionista esperto nella link building, in possesso di un’esperienza specifica.

Con i link non si scherza. Fate attenzione!